Di mogli mostruose
In questa Luna vediamo una raccolta di fiabe che parlano di mogli terrificanti, coperte di scaglie o di peli, con le zanne o anche sdentate.
Ciao, questa è Luna Storta, la newsletter preferita dalle sirene.
A cosa pensi quando leggi “amore da fiaba”? Sicuramente a un innamoramento istantaneo, che avviene quasi per magia. In effetti, spessissimo l’amore nelle fiabe è a prima vista. Altre volte, invece, la vista si rivela ingannatrice.
Di mariti mostruosi ne sono piene le fiabe: dai principi ranocchi alle bestie, passando per Barbablù e Mr. Fox, molte le creature che hanno messo in difficoltà le malcapitate protagoniste, sfidandole ad affinare l’ingegno o non fermarsi alle apparenze. Eppure, il loro corrispettivo femminile sembra sparito dal canone delle fiabe, almeno di quelle che ci sono più familiari. Ci sono donne cigno o le selkie, che, una volta derubate della loro pelle da animale si trasformano in donne stupende, prigioniere dei loro mariti, ibridi animali come le sirene o anche le kitsune, le donne volpi del folklore giapponese, ma, sebbene mostruose, non sono mai brutte. Anzi, la mostruosità di queste creature si annida proprio nella loro capacità di sedurre. La bruttezza sembra essere prerogativa delle streghe cattive. Non mi sembrava possibile che nel ricco mondo delle fiabe non ci fosse qualche malcapitata principessa trasformata in un rospo o in un orso, costretta a fare innamorare di sé non per la sua desiderabilità, ma tramite l’astuzia. Possibile che non ci fossero mogli bestiali? Ho pensato, quindi, di andarle a ricercare per fare riaffiorare queste strane creature alla memoria e di proporre una piccola rassegna delle mie preferite.
Mogli anfibie
La prima fiaba viene dalla raccolta Fiabe Italiane di Italo Calvino e si intitola Il principe che sposò una rana.
Narra la storia di un re che, dovendo scegliere il suo successore tra i tre figli, decide di sottoporli a una gara: dovranno tirare con la fionda e, là dove cadrà la pietra, troveranno moglie. Chi di loro avrà la moglie migliore erediterà il regno. I due figli maggiori lanciano le loro pietre, che cadono, rispettivamente, davanti a un forno e davanti alla casa di una tessitrice, e così chiedono la mano della fornaia e della tessitrice. La pietra del più giovane, invece, va finire in un fosso, all’interno del quale c’è una rana.
Per stabilire la moglie più brava, il re le sottopone a una prova, e fa portare loro della canapa da filare. La fornaia se la cava, la tessitrice tesse un tessuto finissimo, mentre la piccola rana dà al promesso sposo solo una noce. Questi, mortificato, la porta al padre che, aprendola, ne estrae una tela finissima che sembra non finire mai.
Il re allora decide di sottoporre le future nuore a una seconda prova: stavolta dovranno allevare dei cani. Ancora una volta, la rana si aggiudica la gara. Consegna infatti al fidanzato una cassettina, da cui, una volta aperta, esce un barboncino educato e infiocchettato.
E, così, il giorno delle nozze i due fratelli più grandi si presentano con le loro bellissime ed elegantissime spose, mentre il figlio minore va a prendere la rana, su una foglia di fico trainata da lumache. Durante il viaggio, nell’attesa dello strano cocchio, il principe si addormenta e, al suo risveglio, si trova davanti una carrozza d’oro, trainata da cavalli bianchi, con a bordo una splendida ragazza vestita di verde, che mostra al principe uno scrigno contenente la foglia di fico, i gusci delle lumache e la pelle di rana.
Così, l’ultimogenito e la sua sposa diventano re e regina del regno.
L’incipit è molto comune nelle fiabe: tre fratelli sottoposti a una prova per decidere il futuro re. Il più giovane è dapprima svantaggiato e sottovalutato dai suoi fratelli, ma poi si rivela il più adatto a governare. Nonostante l’assurda situazione, infatti, non si lascia scoraggiare e tiene fede al patto di sposare la rana, e per questo è premiato. La principessa, d’altro canto, vittima di un sortilegio, riesce a provare di essere degna della corona grazie alle sue abilità, nonostante l’aspetto fisico.
Di questo racconto ne esiste anche una versione russa, in cui compaiono Vassilissa e Baba Yaga.
La rana è il titolo di un racconto di origine austriaca/ italiana raccolto da Christian Schneller. Narra di una coppia che, non riuscendo ad avere figli, decide di adottare una rana.
La piccola rana aveva un grande talento per la musica e una voce meravigliosa. Un giorno un principe, passando vicino alla sua casa, la sentì cantare e ne rimase folgorato, tanto da chiederne la mano ai suoi genitori. La rana acconsentì alle nozze, a patto però di arrivare al castello non vista e di rimanere celata fino alla prima notte di nozze.
Il giorno delle nozze il principe, entrando nella stanza nuziale, è deluso dal non trovare la sua promessa, e si mette a dormire. A mezzanotte si sveglia e, trovando la rana sul suo petto, la butta a terra.
Qualche tempo dopo il principe passa nuovamente davanti la casa della rana e, sentendola cantare, ne chiede nuovamente la mano. Stavolta la rana accetta senza condizioni e, fabbricatasi un cocchio trainato da un gallo, si reca a palazzo. Trova sulla sua strada tre fate che, vedendola passare, scoppiano a ridere. Ma ecco che una delle tre aveva una liscia di pesce incastrata in gola, cosa che le dava un bel fastidio, e con quella risata è riuscita a liberarsi. Per ringraziare le tre fate fanno ciascuna un dono alla rana: una trasforma il suo cocchio in carrozza, una le dà vestiti e gioielli preziosi e l’ultima la trasforma in una splendida ragazza.
Anche in questo caso la ranocchia si guadagna l’amore del principe grazie alle sue abilità, ma in questa fiaba il matrimonio non è sufficiente a trasformarla, anzi: il suo tentativo di rimanere celata è controproducente. È solo quando decide di rivelarsi per quella che è, recandosi al castello senza inganni, che la rana diventa principessa.
Mogli brutte
Il racconto della donna di Bath è la sesta novella dei Canterbury Tales.
Uno dei cavalieri di re Artù stupra una fanciulla. La punizione per il suo reato è la decapitazione, ma la regina e le donne della corte intercedono per lui: potrà avere salva la vita se risponderà correttamente alla domanda “cos’è che le donne desiderano più di ogni altra cosa?”. Il cavaliere si avvia alla ricerca di una risposta, ma ogni donna a cui porge la domanda gli dà una risposta differente. Quando il suo tempo è quasi scaduto, si imbatte in un’anziana, che gli promette di aiutarlo, ma in cambio il cavaliere dovrà soddisfare un suo desiderio.
I due giungono quindi a corte e l'anziana rivela alla regina che ciò che ogni donna desidera più di ogni altra cosa è l’uguaglianza con il proprio marito. La regina e le donne sono concordi e il cavaliere riceve la grazia.
Come ricompensa, però, l’anziana pretende di sposare il cavaliere. I due si sposano e consumano il matrimonio, sebbene il cavaliere non provi attrazione per la donna. Resasi conto del suo scontento, la donna gli chiede di scegliere tra una moglie brutta, ma fedele, e una attraente ma infedele. Il cavaliere lascia alla moglie la scelta, così dimostrando di avere imparato la lezione, e quindi l’anziana si trasforma in una moglie bella e fedele.
Il racconto della donna di Bath rappresenta un esempio di un motivo ricorrente nella letteratura medievale, quello della loathly lady, una donna brutta che, se approcciata da un uomo nonostante la sua bruttezza, si trasforma in una donna splendida.
Mogli cadavere
Il celebre film di animazione del 2005 La sposa cadavere, diretto da Mike Johnson e Tim Burton, è ispirato a una leggenda russo-ebraica del XIX secolo, a sua volta adattata da un racconto più antico, Il Dito, scritto dal rabbino Isaac ben Solomon Luria di Safed nel XVI secolo.
Un uomo in procinto di sposarsi, vedendo un ramo simile a un dito che fuoriesce dal terreno e decide, per scherzo, di mettergli l’anello di fidanzamento. Con suo orrore, dal terreno emerge un cadavere vestito da sposa, che pretende di diventare sua moglie. La donna, infatti, era stata uccisa il giorno delle sue nozze e seppellita con l’abito da sposa. I rabbini, tuttavia, riusciranno ad annullare la macabra unione e la sposa cadavere dovrà tornarsene nel regno dei morti, mentre la sposa viva le prometterà di onorarla con la memoria.
In questo caso la mostruosità della moglie cadavere cela un significato più sinistro. Si tratta infatti di un riferimento ai pogrom antisemiti, in cui, si diceva, le spose ebree venissero uccise e seppellite ancora con il vestito da sposa indosso.
Rivisitazioni moderne
In tempi moderni il motivo della principessa brutta è stato rivisto e rielaborato. Le storie sono diventate solidali con le protagoniste, come nel caso di Penelope film del 2006 con Cristina Ricci, la cui protagonista si ritrova con un naso da maiale, o come nel già citato La sposa cadavere (ancora non ho accettato il fatto che Emily non abbia avuto il suo lieto fine). La stessa idea della trasformazione finale viene messa in discussione in Shrek, e così la nostra principessa Fiona rimane un’orchessa e ottiene il suo lieto fine. In The Tiger Bride di Angela Carter (già citata nella Luna Storta sulle mantelle rosse) avviene la trasformazione opposta: da fanciulla in bestia, in un’ottica di liberazione femminile, così come anche in The Wolf Alice della stessa autrice, in cui i tentativi di domesticazione di una ragazza lupo non vanno a buon fine e la ragazza reclama la sua natura ferale. Invece, Nel paese delle donne selvagge di Matsuda Aoko (edito in italia da e/o) è una raccolta di racconti, tutti legati tra loro, che reinterpretano il folklore giapponese.
Infine, mi permetto di consigliarti la mia short story Cardinal, una rivisitazione mostruosa di Amore e Psiche.
Per questa Luna è tutto, spero ti sia piaciuta e che ti abbia dato qualche spunto di lettura. Come sempre, a seguire puoi trovare fonti e letture consigliate, tra cui i testi integrali delle fiabe citate.
Puoi seguire me e i miei fumetti su Instagram, X e Tumblr, dove mi trovi come @heyclodia.
Alla prossima Luna,
Ciao!
Fonti e letturine
Matsuda Aoko, Nel paese delle donne selvagge
Animal Brides folktales of Aarne-Thompson-Uther type 402 and related stories
Tales of Faerie: Beastly females
Myth and Moor: Animal Brides and Bridegrooms
Animal Spouses: Beastly Husbands and Monstrous Wives by Clara Lawryniuk
Ma quali mogli mostruose che erano tutte perfette per me già da prima!